Insorgiamo by Collettivo di fabbrica Gkn

Insorgiamo by Collettivo di fabbrica Gkn

autore:Collettivo di fabbrica Gkn
La lingua: ita
Format: epub
Tags: working class; lavoro
editore: Edizioni Alegre
pubblicato: 2022-03-26T00:00:00+00:00


29 novembre

Embraco, Whirlpool Napoli, Bekaert, Electrolux di Scandicci, Air Italy, Alitalia, Ita, Ilva, Piombino, Blutec...

Si scrive reindustrializzazione, si legge raggiro. E non è l’eccezione, ma la regola. Si ripete con tale regolarità che non può essere casuale. Assomiglia semmai a un metodo consolidato. Forse sarebbe il caso che il giornalismo di inchiesta, di approfondimento, solidale o militante, iniziasse a mettere tutti i casi in fila e a dire al paese la verità: sembra quasi ci sia un metodo, una tecnica, un’arte nel chiudere le aziende e portare a spasso i lavoratori licenziati a suon di ammortizzatori, tavoli ministeriali e promesse.

Il copione è sempre lo stesso. Arrivano i licenziamenti, la chiusura, la delocalizzazione. Si fa qualche sciopero, qualche dichiarazione indignata, qualche presa di posizione forte ma dopo appena qualche settimana si inizia a convincere l’opinione pubblica che non si può impedire a una multinazionale di scappare. E sul più bello spunta una manifestazione di interesse, un compratore, una nuova possibilità, un consorzio, una cordata, uno sceicco, un gruppo industriale indiano. A volte si arriva proprio al passaggio di proprietà, altrimenti nemmeno a quello.

A ogni manifestazione di interesse, a ogni mezzo accordo firmato, si sprecano i titoli dei giornali: soluzione, spiraglio, speranza. L’opinione pubblica si appaga e così capita che addirittura quando incontri il conoscente al supermercato, il vicino sul pianerottolo, ti dice anche: be’, dai, ora voi siete apposto...

La comunità operaia si trova per la prima volta di fronte a questa situazione. Non ha memoria dei raggiri già subiti dai propri colleghi con lo stesso meccanismo. E comunque è costretta ad andare a vedere le carte, perché sarebbe bollata come estremista e malfidente se facesse un processo alle intenzioni. Così, mentre tutti si concentrano sul compratore, di solito anonimo e misterioso, la multinazionale scappa. E nessuno la obbliga nemmeno a una discussione chiara su cosa vende e sulla garanzia della continuità occupazionale e produttiva. Spesso non assolve nemmeno a basilari doveri di bonifica del sito. Né lascia una spiegazione chiara al territorio su come mai ha chiuso e su dove sono finiti i volumi delocalizzati.

In attesa del futuro, lo stato interviene a suon di ammortizzatori. L’ammortizzatore logora, stanca, fiacca la lotta. Ti parcheggia. Poi arrivano i tavoli ministeriali, uno dietro l’altro. Ogni tavolo, una trasferta, bandierine, presidio, una trovata creativa, un picco di ascolti. Magari si firma anche qualche accordo, ma di una genericità disarmante. A leggere certi accordi si ha la sensazione che nemmeno il rogito per uno scantinato sarebbe portato avanti con meno garanzie.

Il nuovo compratore poi si dilegua al momento opportuno. E tu rimani lì, nel limbo. Il vecchio padrone è scappato, quello nuovo non c’è. E finisci per implorare ancora un po’ di ammortizzatore. E invecchi. Invecchia la tua professionalità, la tua convinzione, la tua determinazione.

A volte però il compratore arriva. E magari ricatta anche: chiede minori condizioni salariali, sfonda sul terreno dei diritti. E magari, dopo poco, si dilegua senza nemmeno aver riavviato la produzione. O a volte, peggio ancora, prende soldi pubblici e poi scappa.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.